
 Con il
    passaggio da 30 consiglieri a 20 più il presidente i meccanismi del
    “Tatarellum” continueranno a garantire al Molise la funzionalità di una
    legge elettorale che, a dispetto di quanto da alcuni sostenuto o lamentato,
    va considerata a parere di chi scrive l’esempio storico meglio riuscito di
    compromesso fra le istanze maggioritarie e quelle proporzionaliste? Una
    simulazione fatalmente fa a pugni con la realtà, o – meglio – con
    l’ignoto. Chi è in grado di affermare quante delle liste in corsa in una
    determinata competizione elettorale avremmo ritrovato ove si fossero dovuti
    eleggere 21 (o 20) e non più 30 consiglieri? Quanti e quali di quei
    candidati non si sarebbero presentati? Quali nomi non avrebbero trovato
    posto nei listini maggioritari? Soprattutto, quale sarebbe stata la
    distribuzione dei voti e delle preferenze? Chi lo sa si faccia avanti. Tuttavia
    il grado di arbitrarietà delle simulazioni qui riportate, consistenti nel
    verificare quanti e quali candidati delle varie liste e del listino
    maggioritario sarebbero risultati eletti ove i seggi da attribuire fossero
    stati 21 o 20 e non 30 fermi restando liste, candidati, voti e preferenze,
    sembra rientrare con ampio margine nella fisiologia del genere. A
    consentire questa operazione è anche l’obiettivo circoscritto
    dell’esperimento, volto in via pressoché esclusiva ad accertare se la
    ripartizione effettiva dei seggi fra le due circoscrizioni (ma fino a
    quando saranno due?) corrisponda caso per caso a quella stabilita dalla
    legge o in che misura se ne discosti: il rapporto fra i seggi della
    circoscrizione di Campobasso e quelli della circoscrizione di Isernia è
    attualmente di 17 a 7; con la riduzione a 21 del numero dei consiglieri
    esso, sulla base della distribuzione degli abitanti fra le due province,
    sarebbe di 12 a 4 con un listino a 5 mentre ove ipotizzassimo un listino a
    4 il rapporto seggi CB/IS risulterebbe di 12 a 5. Entrambe le ipotesi sono
    qui prese in esame, come pure due relative a un totale di 20 seggi comprensivo
    del presidente, più congrue al rapporto numerico 80%/20% previsto dal
    "Tatarellum" (12 CB + 4 IS + 4 di listino e, con leggera
    forzatura, 11 CB + 5 IS + 4 di listino). Per
    ciascuna delle consultazioni elettorali prese in esame vengono riportati in
    successione il dato storico e le quattro simulazioni.
 
   
 
  
   
   
   
 
   
   
     
  
     
   
◊   ◊   ◊



◊   ◊   ◊



◊   ◊   ◊



◊   ◊   ◊



◊   ◊   ◊



◊   ◊   ◊
 Il
    divario maggiore fra i dati ipotizzati e quanto previsto dalla legge è
    rinvenibile nelle simulazioni relative alle elezioni più recenti: tutti e quattro
    gli schemi riferiti al 2011 vedono Isernia cedere 2 seggi a Campobasso. Le
    simulazioni più favorevoli alla circoscrizione isernina risultano essere
    quelle riguardanti il 1995, in particolare nello schema 4+12+5, ma a
    determinare ciò è in quest'ultimo caso l'aumento dei seggi per riequilibrio
    da 21 a 23. Due seggi aggiuntivi scattano anche per le elezioni del 2000
    nello schema 4+12+5 e questa volta se li aggiudica Campobasso. Il
    listino maggioritario si dimezza in due delle ipotesi riguardanti il 2006
    (la 4+12+5 e la 4+12+4) e in due riguardanti il 2001 (la 4+12+4 e la
    4+11+5), anno in cui effettivamente scattò a metà, come è scattato a metà
    nel 2011, ma nelle quattro simulazioni riguardanti quest'ultimo anno il
    premio di maggioranza rimane integro.                                         1.8.2012 (rev. 4.1.2013) rds
 
   
 
  
   
   
   
 
   
   
     
  
     
   

per osservazioni, chiarimenti ecc.